ESEMPIO
Dannati della rivoluzione. Violenza politica e storia d'Italia negli
- nuovo libroISBN: 9788860562173
Dannati della rivoluzione. Violenza politica e storia d'Italia negli anni Sessanta e Settanta, edito da CEUM. Perché le generazioni nate negli anni Sessanta e Settanta non hanno ancora la… Altro …
Dannati della rivoluzione. Violenza politica e storia d'Italia negli anni Sessanta e Settanta, edito da CEUM. Perché le generazioni nate negli anni Sessanta e Settanta non hanno ancora la loro storia? Perché c'è un'evidente sproporzione tra l'attenzione suscitata nell'opinione pubblica dai libri di memorialistica, dalle interviste ai protagonisti, dalle ricostruzioni giornalistiche su quel ventennio, e il silenzio degli storici? Certamente, molto è dipeso dal fatto che, quando quel periodo lastricato di sangue si è chiuso, le ragioni di chi vi ha partecipato sono rapidamente precipitate nel passato. Mentre l'Italia degli anni '80 esportava la sua modernità ovunque, mentre il post-moderno si affacciava sulla scena mondiale e le ideologie del '900 sopravvivevano faticosamente a se stesse, non sembrava più possibile, né interessante, recuperare le ragioni di chi aveva creduto, sperato, combattuto per la rivoluzione. E allora, quel periodo è stato raccontato solo attraverso le vicende umane, personali, dei singoli protagonisti, di chi ha colpito e di chi è stato colpito. Le radici, il contesto, in cui quel sogno era nato, sono scomparsi. Questo libro si propone invece di intrecciare, non di separare, queste diverse dimensioni, mettendo a confronto studiosi sia di diverse provenienze politiche e culturali che di generazioni differenti. Tutto è iniziato con il '68 o ancora prima? Piazza Fontana ha rappresentato veramente la “perdita dell'innocenza” per un'intera generazione che si è sentita costretta a difendersi dalla violenza dello Stato, come è stato tante volte ripetuto? O ci sono altre piste da percorrere per capire ciò che è realmente avvenuto? Estrema destra ed estrema sinistra sono stati nemici assoluti o invece hanno condiviso più cose di quanto a lungo abbiamo creduto? Come sono stati raccontati quegli anni dai loro protagonisti: vittime e carnefici, innanzitutto, ma anche storici, giornalisti, magistrati, scrittori? E che pensano le nuove generazioni di quelle vicende così lontane? Media / Libri/Scienze umane / storia, CEUM<
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Dannati della rivoluzione. Violenza politica e storia d'Italia negli anni Sessanta e Settanta, edito da CEUM. Perché le generazioni nate negli anni Sessanta e Settanta non hanno ancora la loro storia? Perché c'è un'evidente sproporzione tra l'attenzione suscitata nell'opinione pubblica dai libri di memorialistica, dalle interviste ai protagonisti, dalle ricostruzioni giornalistiche su quel ventennio, e il silenzio degli storici? Certamente, molto è dipeso dal fatto che, quando quel periodo lastricato di sangue si è chiuso, le ragioni di chi vi ha partecipato sono rapidamente precipitate nel passato. Mentre l'Italia degli anni '80 esportava la sua modernità ovunque, mentre il post-moderno si affacciava sulla scena mondiale e le ideologie del '900 sopravvivevano faticosamente a se stesse, non sembrava più possibile, né interessante, recuperare le ragioni di chi aveva creduto, sperato, combattuto per la rivoluzione. E allora, quel periodo è stato raccontato solo attraverso le vicende umane, personali, dei singoli protagonisti, di chi ha colpito e di chi è stato colpito. Le radici, il contesto, in cui quel sogno era nato, sono scomparsi. Questo libro si propone invece di intrecciare, non di separare, queste diverse dimensioni, mettendo a confronto studiosi sia di diverse provenienze politiche e culturali che di generazioni differenti. Tutto è iniziato con il '68 o ancora prima? Piazza Fontana ha rappresentato veramente la “perdita dell'innocenza” per un'intera generazione che si è sentita costretta a difendersi dalla violenza dello Stato, come è stato tante volte ripetuto? O ci sono altre piste da percorrere per capire ciò che è realmente avvenuto? Estrema destra ed estrema sinistra sono stati nemici assoluti o invece hanno condiviso più cose di quanto a lungo abbiamo creduto? Come sono stati raccontati quegli anni dai loro protagonisti: vittime e carnefici, innanzitutto, ma anche storici, giornalisti, magistrati, scrittori? E che pensano le nuove generazioni di quelle vicende così lontane? Media / Libri/Storia / Generale, CEUM<
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Perché le generazioni nate negli anni Sessanta e Settanta non hanno ancora la loro storia? Perché c'è un'evidente sproporzione tra l'attenzione suscitata nell'opinione pubblica dai libri di memorialistica dalle interviste ai protagonisti dalle ricostruzioni giornalistiche su quel ventennio e il silenzio degli storici? Certamente molto è dipeso dal fatto che quando quel periodo lastricato di sangue si è chiuso le ragioni di chi vi ha partecipato sono rapidamente precipitate nel passato. Mentre l'Italia degli anni '80 esportava la sua modernità ovunque mentre il post-moderno si affacciava sulla scena mondiale e le ideologie del '900 sopravvivevano faticosamente a se stesse non sembrava più possibile né interessante recuperare le ragioni di chi aveva creduto sperato combattuto per la rivoluzione. E allora quel periodo è stato raccontato solo attraverso le vicende umane personali dei singoli protagonisti di chi ha colpito e di chi è stato colpito. Le radici il contesto in cui quel sogno era nato sono scomparsi. Questo libro si propone invece di intrecciare non di separare queste diverse dimensioni mettendo a confronto studiosi sia di diverse provenienze politiche e culturali che di generazioni differenti. Tutto è iniziato con il '68 o ancora prima? Piazza Fontana ha rappresentato veramente la ?perdita dell'innocenza? per un'intera generazione che si è sentita costretta a difendersi dalla violenza dello Stato come è stato tante volte ripetuto? O ci sono altre piste da percorrere per capire ciò che è realmente avvenuto? Estrema destra ed estrema sinistra sono stati nemici assoluti o invece hanno condiviso più cose di quanto a lungo abbiamo creduto? Come sono stati raccontati quegli anni dai loro protagonisti: vittime e carnefici innanzitutto ma anche storici giornalisti magistrati scrittori? E che pensano le nuove generazioni di quelle vicende così lontane? Libri / Scienze umane / storia http://www.lafeltrinelli.it/static/images/l/418/2949418.jpg, CEUM<
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